Cultura, Arte, Natura

Notre cour, notre vie

Marie-Luce Storme, 1205 Ginevra

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Il progetto “Notre cour, notre vie” è volto a valorizzare gli spazi ricreativi del Canton Ginevra. Grazie a una tavola da gioco in legno appositamente studiata, bambini e adulti elaborano idee insieme.

Unire generazioni diverse e contribuire insieme alla creazione dell’ambiente in cui ci si muovono: questa è la motivazione alla base di “Notre cour, notre vie”. L’associazione intende impegnarsi affinché bambini e adulti elaborino insieme un progetto per la realizzazione degli spazi ricreativi e la loro valorizzazione, tenendo conto degli aspetti naturali e artistici. Le loro idee vengono, quindi, presentate ed elaborate utilizzando una tavola da gioco in legno appositamente concepita.

Marie-Luce Storme gettò le basi di questo progetto nel 2020. Nel suo vecchio lavoro, la geografa era impegnata a trovare un modo efficace per realizzare spazi e ambienti abitativi. «All’interno dell’ambiente urbano è importante che, a prescindere dall’età e dalla provenienza, tutte le persone possano sedersi allo stesso tavolo per confrontarsi e trovare una soluzione», afferma Storme con convinzione. «Questo garantisce che lo spazio pubblico abbia qualcosa da offrire a tutte le persone.»

L’impegno profuso da “Notre cour, notre vie” permette di coinvolgere vari gruppi di persone. Inoltre, l’associazione garantisce che tali idee vengano trasmesse alle autorità locali. Attualmente il progetto si trova in fase di test presso i comuni di Carouge e Versoix nel Canton Ginevra e le prime idee verranno realizzate già a partire dal prossimo anno.

«Il progetto favorisce la partecipazione democratica a livello locale e dà voce anche a quelle persone che spesso non vengono interpellate: i bambini e le bambine.»

Qual è l’aspetto più bello legato al tuo progetto?

«L’aspetto più bello è che sia i bambini che gli adulti imparano come un’idea possa diventare realtà grazie all’impegno comune. Il progetto favorisce la partecipazione democratica a livello locale e dà voce anche a quelle persone che spesso non vengono interpellate: i bambini e le bambine.»

Qual è il momento del progetto che ti è rimasto più impresso?

«Durante un progetto, le scolare e gli scolari si sono confrontati su rimodellare la loro scuola. Si è subito convenuto che gli alunni della scuola superiore dovessero insegnare a leggere ai bambini delle scuole elementari. Nacque così l’idea di un giornale scolastico, che io inoltrai al corpo insegnanti. Al momento si sta definendo come riuscire a realizzare questo giornale.»

Cosa significa per te l’incentivo finanziario di 1000 franchi e in cosa investiresti la vincita di 10 000 franchi?

«Grazie ai 1000 franchi possiamo sviluppare nuovi progetti con altre scuole, promuovendo così l’idea in tutto il cantone. Investiremmo la vincita di 10 000 franchi per mettere a disposizione il materiale necessario per la realizzazione dei vari progetti.»

«Das Projekt trägt zur Demokratie auf lokaler Ebene bei und gibt auch jenen eine Stimme, die oft nicht gefragt werden: den Kindern.»